La Cassazione, con sentenza 47256/2015, ha respinto il ricorso di un imprenditore, condannato per non aver versato i contributi dei dipendenti (per un valore di circa 1.000 euro) e che invocava l'inoffensività del fatto ai fini penali ovvero l'esclusione da punibilità in quanto offesa non rilevante.
Secondo i giudici, pur in presenza di un importo evaso contenuto, la condotta ha arrecato un danno alla gestione delle risorse finanziare cui le contribuzioni omesse avrebbero dovuto accedere; inoltre, l'imprenditore aveva a suo carico più condotte omissive. Non si trattava, quindi, di un comportamento non abituale.
Fonte: Il Sole 24Ore, 01.12.2015, p. 52